venerdì 4 dicembre 2009

’A ’micizia

’A ’micizia

Vulesse n’amicizia ca nun fernesse maie,

c’aunnasse  comm’aonn’’o mare.

Vulesse n’amicizia ca fosse sempe nova,

comm’’o  primm’amico ca nun se scorda maie.

Vulesse n’amicizia ca se facesse truvà,

si te siente perzo, senza se fa’ cercà.

Vulesse n’amicizia ca nun cummannasse niente,

ca dicesse sempe si pecché so’ fernute ’e no.

Vulesse n’amicizia ca nun servesse a niente

pecchè è proprio chella ca costa ’e chiù.

Vulesse n’amicizia ca facesse comm’a Dio

ca, pure si nun ce sta, te tene cumpagnia.

 

Angelo Di Mauro


Oggi niente foto, pubblico una poesia in lingua ...lingua di casa mia...., per celebrare la mia malinconia, perche` il Natale si avvicina, gli amici mi mancano, della famiglia non parliamo nemmeno......ed io quest'anno ho deciso che non torno a casa,  ma lo passo qui in Germania nella terra dove ho deciso di vivere.

Per me casa e` ancora e penso lo sara` sempre la visione del monte Somma dalla mia cucina, l'odore della terra dell'Ammendolara dove sento profonde le mie radici.... quanto mi ha rattristato negli ultimi anni guardare da quella finestra un territorio di una fertilita` impressionante...tutto puo` crescere nella terra nera del Vesuvio.... imbrigliato nella morsa della spazzatura ed dell'abusivismo ... quanto mi rattrista che le vecchie pietre dell'Ammendolara si sfaldino all'incuria ed all'intemperie e che le vecchie parole si perdino nelle nuove generazioni.

Posso parlare italiano, inglese ed ora tedesco ma non voglio perdere il dialetto.... come spesso dico mi piacerebbe che i miei figli sapessero la differenza tra "nu cato e nu panaro"

Ho il piacere di conoscere Angelo di Mauro ed e` una persona che piu` di me ama e coltiva quelle vecchie Pietre e che ha cercato con la sua passione di consevare un po`della poesia orale contadina, sono ancora a caccia del suo "Le fiabe del Vesuvio", ma "le Teresinelle" le leggo gia` ai miei bimbi......

Per chi volesse leggerne di piu` lascio qui a lato il link al suo sito 



5 commenti:

  1. Ciao Franci, purtroppo con la malinconia bisogna conviverci, soprattutto, per chi come te e come me ha deciso di vivere lontana dalle proprie radici, certo io ho molti meno km che mi separano da "casa" (solo 600), ma il non poter uscire dalla porta e dire "vado a fare un salto da...." che sia famiglia, o amici, poco importa, comunque pezzi di noi... Bello il link che hai postato di Angelo di Mauro, io non conosco la vostra terra, purtroppo, pur italiana, non ho mai avuto il piacere di visitarla, e con questo link ho fatto un viaggetto virtuale dentro le vostre bellezze. Che lavori meravigliosi. Grazie per avermi dato modo di conoscere la "tua Terra", quella con la T maiuscola. Ti abbraccio forte, e il giorno di Natale penserò anche a te. Baci. A prestissimo.

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  2. Ciao Francesca,
    sai essere veramente trasparente ed allo stesso tempo intensa, i tuoi posts sono sempre ricchi di emozioni.
    Sono contenta di averti conosciuta.
    Un saluto
    Kemi

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  3. Eppoi, dopo anni nel paese "nuovo", viene quello strano momento in cui si ha nostalgia anche del paese nuovo quando si torna al paese vecchio, una diversa nostalgia, magari solo di un albero che abbiamo piantato o di una persona con laquale abbiamo fatto un tratto di strada ma sarà autentica nostalgia. Vedrai, vedrai! Ecco, questa sera l'abbraccio che ti mando è un abbraccio da emigrante. Non credo che tornerei indietro, non per questo posso dire di sentirmi italiana ma neppure negherei di esserlo. Non credo che le mie radici si siano allentate, diciamo che si sono allungate parecchio ;-)))
    Magari a natale ti scapperà una lacrimuccia ma sono convinta che tu e la tua famiglia saprete farne una bellissima e dolcissima festa. Non "lo stesso", semplicemente in modo diverso.
    E spero che ce lo racconterai.
    Kat

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  4. come al solito mi hai fatto scendere una lacrimuccia....vorrei allietarti, e regalarti qualcosa di qiuggiu' che ti faccia stare meglio...spero che il mio grande abbraccio arrivi fino in Germania per consolarti almeno un po'...giovy

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